Il 25 Marzo è il Dantedì 2023 , giornata nazionale istituita dal Ministero della Cultura in memoria del poeta Dante Alighieri .
In occasione di tale evento le classi II B e II C , guidati dalla loro professoressa d’italiano , hanno realizzato un cortometraggio in cui intervistano il “Sommo Poeta” redivivo e ricordano , altresì, i versi più memorabili della Divina Commedia.
Ancora oggi, il poema dantesco costituisce un punto fermo per comprendere quanto il mondo medievale etichettato da sempre come “oscuro”, abbia invece trovato la luce proprio grazie alla “Commedia”, che continua ad insegnarci come l’UOM S’ETTERNA.
Gli alunni hanno ben compreso che la lezione più grande e magnifica che Dante, dopo sette secoli, ci trasmette è ancora l’amore per la conoscenza.
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L’IC Crispi all’ Incontro-Dibattito del 10 marzo 2023
Grazie all’invito dell’Assessore alle Pari Opportunità, Rosalia Miceli e dell’Assessore alla Pubblica Istruzione Leonardo Augello, l’Istituto Comprensivo ad indirizzo musicale “F. Crispi”, ha partecipato al dibattito sulle problematiche delle donne afghane. Accompagnati dal Dirigente Scolastico Emanuele Giordano e dai loro professori, gli alunni delle classi terze A, B e C dei plessi Centrale e Cufalo hanno presentato dei lavori per condividerli con i presenti presso l’Aula Consiliare “L. Frenna”.
Le classi terza B e terza C, con la collaborazione dei professori Giuseppe Alletto e Antonella Marturano, hanno mostrato uno storytelling dal titolo “Donne afghane: eroine in lotta”, un omaggio a cinque artiste afghane, Rada Akbar, Farzana Wahidy, Fatimah Hossaini, Hangama Amiri e Shamsia Hassani. Queste artiste hanno ritratto le donne afghane mostrandone la bellezza, la forza, l’identità individuale, le hanno mostrate oltre ogni stereotipo, fiere, resistenti, piene di speranza.
Con i loro capolavori danno voce alle donne del loro paese, sicure che «l'arte e la poesia cambiano la mente delle persone, le persone cambiano il mondo». Oggi che il ritorno del passato tenta nuovamente di coprirle, nasconderle, cancellarle, le loro fotografie e le loro opere sono uno schiaffo ai talebani, sono l’affermazione dell’individualità, della libertà, della lotta.
I ragazzi hanno presentato anche un’intervista ad un’alunna di seconda media, arrivata quest’anno proprio dall’Afghanistan. Shabana, questo è il suo nome, ha raccontato la sua storia, che ha molto colpito i ragazzi, perché hanno potuto ascoltare una testimonianza diretta del modus vivendi delle donne afghane. La ragazzina era oggi presente, invitata dal comune, insieme alla sorella e ad altre signore che vivono nella nostra comunità, per dare testimonianza e voce alle donne afghane, maltrattate e costrette al silenzio da un regime che impone la cancellazione della loro identità e di tutte le libertà.
I ragazzi hanno poi presentato dei cartelloni e letto delle poesie scritte da loro sulle donne afghane, sulla mancanza dei diritti e si sono soffermati sulla poesia “Magari” di Nadia Anjuman, poetessa afghana uccisa dal marito a soli 24 anni solo perché amava scrivere e declamare i suoi versi in pubblico. Anche la classe terza A ha affrontato, con le professoresse Valentina Arena e Angela Marino, le problematiche legate alle donne afghane attraverso l’analisi di alcune testimonianze dirette, articoli di cronaca, da cui sono stati tratti due monologhi, che sono stati recitati da alcune alunne. I ragazzi hanno così preso coscienza delle dure limitazioni imposte dal regime dei talebani alle donne afghane, delle sofferenze fisiche e psicologiche e della realtà soffocante, fatta di violenza e diritti negati.
La cruda verità è stata rappresentata anche graficamente, con cartelloni realizzati dalle classi seconda A ed E, mentre la terza ha collaborato con la professoressa Giusy Catanzaro, alla realizzazione di un pannello dal titolo “Donna afghana”, in cui compare una donna con grandi occhi verdi e un velo rosso che le incornicia il volto, immagine carica d’intensità e di drammaticità, impressa nella nostra memoria grazie allo scatto del fotografo americano McCurry del 1984.
L’incontro si è concluso con l’auspicio che presto la situazione in Afghanistan e in tutti i paesi in cui le donne non sono libere possa cambiare, che un giorno si possono spezzare le gabbie di tutte quelle donne che ancora oggi sono costrette a sottostare a leggi incivili e mortificanti e che esse, libere da umiliazioni e soprusi, possano finalmente vivere.
Fai clik per visualizzare i file multimediali della manifestazione:
Festa della donna 10 Marzo 2023
Intervista alunna Mansouri Shabana
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Gli alunni delle classi 3aB e 3aC della Scuola Secondaria, protagonisti del cortometraggio “Fermiamo la violenza! Insieme si può”, girato in occasione della Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne del 25 novembre scorso, hanno voluto condividere la loro esperienza con il nostro amato Presidente della Repubblica, inviandogli il filmato con una lettera di accompagnamento.
Il Presidente Mattarella, tramite il suo Consigliere Direttore dell’Ufficio di Segreteria della Presidenza della Repubblica dott. Simone Guerrini, ha gentilmente risposto esprimendo vivo apprezzamento per l’iniziativa scolastica. Riportiamo di seguito, con orgoglio e soddisfazione, la missiva inviata dagli alunni e quella del Quirinale.
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Ribera 02 febbraio 2023
Egregio Signor Presidente della Repubblica,
Le scriviamo dalla Sua e nostra amata Sicilia, dalla provincia di Agrigento e precisamente da Ribera, la Città delle arance, dove frequentiamo le classi terza B e terza C della Secondaria di I Grado dell’Istituto Comprensivo ad indirizzo musicale “Francesco Crispi”.
Non sappiamo se avremo mai l’onore di conoscerLa un giorno, ma il solo pensiero che Lei, carissimo Presidente, che stimiamo e consideriamo come un nostro “nonnino”, possa leggere la nostra lettera e degnarla anche solo di una risposta, ci riempie il cuore di gioia. In occasione del 25 novembre scorso, giornata dedicata alla violenza contro le donne, insieme ai nostri professori, Antonella Marturano, Dina Fallea, Lina Giordano e Francesco Cipolla e con l’autorizzazione del nostro Dirigente Scolastico, prof. Emanuele Giordano, abbiamo realizzato un cortometraggio di pochi minuti su questo scottante tema. Con pochi e semplici mezzi, ma tante idee, ci siamo improvvisati attori e i nostri proff. registi. La nostra palestra è diventata la “location”, dove abbiamo provato e riprovato fino all’ultimo ciak. Mentre giravamo le scene, ci siamo immedesimati ciascuno nel nostro personaggio e abbiamo capito veramente cosa significhi subire violenza. Il cortometraggio è “muto”, perché la violenza non parla, agisce in silenzio e nel modo più subdolo. Protagonisti sono due ragazzi che si amano, ma l’amore presto, per gelosia, diventa terrore. Sullo sfondo tante ragazze, uccise, distese su una macchia rosso sangue, che indossano delle magliette bianche su cui è scritto con un pennarello rosso un nome, il loro nome. Queste stesse donne, con il loro intervento, evitano che un’altra ragazza soccomba e venga uccisa come loro. Dalla parte opposta, i ragazzi, che interpretano la società indifferente, vestiti di nero, indossano una maschera bianca, anonima, ma che alla fine viene tolta, quando finalmente prendono coscienza di ciò che stava per accadere. Nel nostro filmato, quindi, la società, come ci auguriamo che sia, apre gli occhi e grida il suo “NO” alla violenza sulle donne. Durante le riprese, un senso di angoscia e apprensione, ma anche di impotenza e rabbia è cresciuto dentro di noi…così abbiamo, in parte, capito come si possa sentire una donna che è vittima, che non può decidere per se stessa, che deve abbassare la testa. Il messaggio che vogliamo dare nel cortometraggio è un messaggio sia di coraggio per le donne, perché reagiscano e denuncino i loro aguzzini sia di sensibilizzazione per tutti i nostri coetanei, perché imparino a rispettare le donne, in ogni ambito e sotto ogni punto di vista.
Carissimo Presidente, sappiamo che Lei è molto sensibile a questo tema e che si aspetta da noi ragazzi che impariamo la cultura del rispetto, della gentilezza, della difesa della dignità umana. Noi ce la mettiamo tutta, a scuola, in famiglia, con gli amici. Cercheremo di diventare uomini e donne con la lettera maiuscola e di non deludere né noi stessi né gli altri, come ci dice sempre la nostra prof di italiano, Antonella Marturano.
Speriamo con tutto il cuore che Lei trovi il tempo per leggere questa nostra missiva e per guardare il filmato che Le inviamo. Chissà che non possa emozionarsi un po’ insieme a noi.
La abbracciamo con affetto, Le auguriamo buon lavoro, non si stanchi troppo… e se dovesse trovarsi dalle nostre parti ci farebbe immenso piacere conoscerLa e, perché no, invitarLa a pranzo o a mangiare una pizza con noi. A Ribera è Buonissima!
A presto!
link con cui può visionare il nostro cortometraggio
Con affetto e stima
I ragazzi della 3aB e della 3aC
dell’IC CRISPI
Ribera
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